venerdì 1 luglio 2011

Paola Abeni, quattro poesie inedite.




Semina che mi cresce addosso
il vento come voce di fiume
tutti i luoghi improvvisati
mi confondono
il fischio stonato delle parole
appena cominciate cresce
per arrivare al cielo

le ore voraci dell'estate
curvano sopra i pensieri
covano l'ennesimo stupore.


Penso che il cielo potrebbe
aprirmi, scandagliare il
flusso di questi polsi
roventi
potrebbe finirmi, decidere
il taglio sopra secoli di silenzio

penso che il cielo potrebbe
aprirmi come un guscio
e togliermi l'essenza
conficcata nel legno

penso alle finestre oggi
immacolate nel sole
come aneliti di felicità.


E nella sera scorgere
l’indice della luna dove
immobili gelano gli occhi

come vecchi nastri i
nomi spioventi dai cuori

scoprire d’essere lembo
d’un girotondo lunare.




Sorvolo questa bufera di luce
il moto del cielo mi sovrasta
come posso non sapere

pigri elenchi di morti
continue dimenticanze,

nel mio solo polso
fiutano i minuti
la durezza incompresa.

6 commenti:

  1. grazie Paola, bello leggerti, e bello riceverti--

    (nerina)

    RispondiElimina
  2. E' sempre di una profondità sconcertante la poesia di Paola.
    Poi ha un nodo metaforico unico, come un'ascesa continua. Mi piace sempre molto....
    Complimenti!
    Anila

    RispondiElimina
  3. una poesia dell'Aria,fortemente simbolica la tua Paola, grazie davvero! rita

    RispondiElimina
  4. E' evidente che siamo di fronte a una poesia concreta nella forma, consapevole e strutturata. I contenuti, poi, graffiano la pagina.

    Erwin

    RispondiElimina
  5. La malinconica gioia del vivere. Le tue poesie aprono un varco. Sono gentili e potenti, al contempo.
    Belle.
    Roberta

    RispondiElimina