martedì 4 settembre 2012

Il secondo avvento per Mark Twain



Il secondo avvento
per Mark Twain

[…] A Black Jack viveva con i suoi genitori una ragazza aggraziata e gentile, Nancy Hopkins. Gli Hopkins erano vecchi residenti, anzi, né loro né i loro antenati fino alla seconda generazione avevano conosciuto altri luoghi se non Black Jack. Come iniziò a sbocciare la sua femminilità, Nancy venne corteggiata da molti giovanotti del villaggio; alla fine ella diede la preferenza al fabbro Jackson Barnes e i genitori gliela promisero in sposa. Ben presto la cosa divenne nota a tutti e naturalmente fu ampiamente discussa, come si fa nei paesi. I giovani fidanzati ricevettero battute di spirito, scherzi e felicitazioni alla maniera franca e rude della frontiera, mentre i corteggiatori rifiutati erano tempestati di insulse battute.
Poi, esaurito l’argomento, sopraggiunse un periodo di calma; un periodo in cui le lingue erano ferme, non essendoci niente di niente di cui si potesse parlare in quel piccolo mondo. Ma poco dopo ci fu un cambiamento: all’improvviso tutte le lingue tornarono attive. Anzi, più attive di quanto non fossero mai state a memoria d’uomo, perché non era mai accaduto di avere a disposizione un argomento così prodigioso come quello che ora si presentava: Nancy Hopkins, la dolce sposa promessa, era…
La notizia volò di bocca in bocca con rapidità quasi telegrafica: le mogli lo dissero ai mariti, i mariti agli scapoli; se ne impadronirono le serve e lo raccontarono alle giovani signorine; si spettegolò in ogni angolo; pionieri rudi e volgari ci scherzavano sopra pesantemente bevendo whisky all’emporio del villaggio, accompagnando le spiritosaggini con parole blasfeme e oscene e possenti esplosioni di rauche risate. Invitarono l’ignaro fabbro ad entrare nell’emporio e gli buttarono in faccia la sensazionale notizia con brutale franchezza e limpidezza. All’iniziò si sentì annichilito dal dolore e dall’infelicità, ma ben presto a questi sentimenti si succedette la rabbia e si mise a dire che sarebbe andato a rompere il fidanzamento. Dopo che fu uscito il pubblico dell’emporio si organizzò come assemblea pubblica per valutare cosa si dovesse fare della ragazza. Dopo un breve dibattito si deliberò:
1.      che doveva dire il nome del traditore
2.      e sposarlo immediatamente
3.      altrimenti sarebbe stata linciata ed esiliata nella Riserva Indiana.
La riunione non si era ancora sciolta quando videro ritornare Jackson Barnes e, con stupore di tutti, aveva il volto calmo, placido, felice, addirittura gioioso. Tutti gli si accalcarono intorno per sentire cosa poteva dire a spiegazione di tale strano esito. Ci fu un profondo silenzio sospeso per alcuni istanti, poi Barnes disse, colmo di meraviglia, con voce e toni solenni:
Ha spiegato. Ha chiarito tutto. Io sono soddisfatto e le ho restituito il mio amore e la mia protezione. Mi ha raccontato tutto e con perfetta franchezza, senza nascondere nulla. È pura e incontaminata. Darà alla luce un figlio ma non ha avuto a che fare con nessun uomo. È Dio che l’ha onorata, che l’ha presa, è da lui che avrà questo bambino. Ineffabile gioia è la nostra perché siamo benedetti fra tutti gli uomini.
Aveva il volto radioso di divina gioia mentre parlava. Ma quando ebbe concluso si levò dalla folla una brutale derisione: tutti lo schernivano, lo assaltavano da ogni parte con insulti e domande. […].


* Testo: tratto da Il secondo avvento – The second advent di Mark Twain, pagine 5-9, con la traduzione di Carla Muschio, Stampa Alternativa, 1 euro, novembre 2002 I edizione

** Fotografia di Mark Twain scaricata free copy da internet