Il
secondo avvento
per
Mark Twain
[…] A Black Jack viveva
con i suoi genitori una ragazza aggraziata e gentile, Nancy Hopkins. Gli Hopkins
erano vecchi residenti, anzi, né loro né i loro antenati fino alla seconda
generazione avevano conosciuto altri luoghi se non Black Jack. Come iniziò a
sbocciare la sua femminilità, Nancy venne corteggiata da molti giovanotti del
villaggio; alla fine ella diede la preferenza al fabbro Jackson Barnes e i
genitori gliela promisero in sposa. Ben presto la cosa divenne nota a tutti e
naturalmente fu ampiamente discussa, come si fa nei paesi. I giovani fidanzati
ricevettero battute di spirito, scherzi e felicitazioni alla maniera franca e
rude della frontiera, mentre i corteggiatori rifiutati erano tempestati di
insulse battute.
Poi, esaurito l’argomento,
sopraggiunse un periodo di calma; un periodo in cui le lingue erano ferme, non
essendoci niente di niente di cui si potesse parlare in quel piccolo mondo. Ma poco
dopo ci fu un cambiamento: all’improvviso tutte le lingue tornarono attive. Anzi,
più attive di quanto non fossero mai state a memoria d’uomo, perché non era mai
accaduto di avere a disposizione un argomento così prodigioso come quello che
ora si presentava: Nancy Hopkins, la dolce sposa promessa, era…
La notizia volò di
bocca in bocca con rapidità quasi telegrafica: le mogli lo dissero ai mariti, i
mariti agli scapoli; se ne impadronirono le serve e lo raccontarono alle
giovani signorine; si spettegolò in ogni angolo; pionieri rudi e volgari ci
scherzavano sopra pesantemente bevendo whisky all’emporio del villaggio,
accompagnando le spiritosaggini con parole blasfeme e oscene e possenti
esplosioni di rauche risate. Invitarono l’ignaro fabbro ad entrare nell’emporio
e gli buttarono in faccia la sensazionale notizia con brutale franchezza e
limpidezza. All’iniziò si sentì annichilito dal dolore e dall’infelicità, ma
ben presto a questi sentimenti si succedette la rabbia e si mise a dire che
sarebbe andato a rompere il fidanzamento. Dopo che fu uscito il pubblico dell’emporio
si organizzò come assemblea pubblica per valutare cosa si dovesse fare della ragazza.
Dopo un breve dibattito si deliberò:
1.
che doveva dire il nome del traditore
2.
e sposarlo immediatamente
3.
altrimenti sarebbe stata linciata ed
esiliata nella Riserva Indiana.
La riunione non si era
ancora sciolta quando videro ritornare Jackson Barnes e, con stupore di tutti,
aveva il volto calmo, placido, felice, addirittura gioioso. Tutti gli si
accalcarono intorno per sentire cosa poteva dire a spiegazione di tale strano
esito. Ci fu un profondo silenzio sospeso per alcuni istanti, poi Barnes disse,
colmo di meraviglia, con voce e toni solenni:
Ha spiegato. Ha chiarito
tutto. Io sono soddisfatto e le ho restituito il mio amore e la mia protezione.
Mi ha raccontato tutto e con perfetta franchezza, senza nascondere nulla. È pura
e incontaminata. Darà alla luce un figlio ma non ha avuto a che fare con nessun
uomo. È Dio che l’ha onorata, che l’ha presa, è da lui che avrà questo bambino.
Ineffabile gioia è la nostra perché siamo benedetti fra tutti gli uomini.
Aveva il volto radioso
di divina gioia mentre parlava. Ma quando ebbe concluso si levò dalla folla una
brutale derisione: tutti lo schernivano, lo assaltavano da ogni parte con
insulti e domande. […].
* Testo:
tratto da Il secondo avvento – The second advent di Mark Twain, pagine 5-9, con
la traduzione di Carla Muschio, Stampa Alternativa, 1 euro, novembre 2002 I
edizione
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Fotografia di Mark Twain scaricata free copy da internet