domenica 21 agosto 2011

Eva Clesis, L'intervista


Eva Clesis
intervista all'Autore



1) Di che cosa parla il tuo ultimo lavoro e quanto la realtà incide sui temi della tua scrittura?
Il mio ultimo lavoro è un romanzo che è uscito a fine luglio con il titolo "E intanto Vasco Rossi non sbaglia un disco" per la casa editrice Newton Compton. Quando l'ho scritto, ormai due anni fa, mi attirava l'idea di inscenare una sorta di "quiete prima della tempesta", con situazioni che si caricano di elettricità come il cielo: l'intento era quello. Volevo anche parlare di situazioni fotografate già a uno stadio di maturità (o immaturità) tale da dare al lettore un senso di precarietà e quindi ho scelto di parlare di varie generazioni che affrontano una sorta di resa dei conti con il mondo, il tutto in un solo giorno. Molte situazioni ricalcano eventi di cronaca: i filmati dei bulli per youtube, un incidente in un fast food, una truffa matrimoniale. Microstorie che fungono da innesti nell'intreccio ma che sono presi dalla cronaca, anche non recente.

2) Quali sono stati gli Autori che ti hanno influenzato di più e perché?
Io sono piuttosto eterogenea nella lettura, anche un po' confusa, passo da un genere a un non genere e da un classico a un romanzo contemporaneo. La lettura mi deve divertire e non solo (o non sempre) portarmi a riflettere. Come scrittrice ho un po' di timore a lasciarmi influenzare da uno stile particolare, perché la trovo una piega comoda ma non un approccio stimolante per chi scrive. E' una sorta di ricalco che mi fa paura. Ho più libri preferiti che autori preferiti. Cito a casaccio alcuni che amo leggere e rileggere: Gogol, Zola, Chandler, Thompson, Buzzati. 

3) Che cosa vuol dire oggi essere uno scrittore? 
E che ne so io? Tuttora faccio fatica a considerarmi una scrittrice, ma penso che essere uno scrittore oggi non sia affatto diverso da essere stato uno scrittore di ieri. Non amo caricare la scrittura di intenzionalità e finalità extra-letterarie. Rivendico il diritto a una scrittura libera e liberata. Forse oggi si fa meno riflessione sulla scrittura come parto creativo e più come una questione di "impegno" a raccontare una cosa in un certo modo e per certe finalità, innanzitutto di denuncia sociale. Non sono contraria a questo genere di scrittura, solo non voglio linee direttrici "imposte".

4) Quali sono gli ultimi libri che hai letto? E hai mai comprato o letto un’opera in e-book?
Ho letto dei romanzi in e-book, ma sono ancora legata alla dimensione cartacea del libro, una mia debolezza di amante del prodotto tipografico e editoriale. Ho appena finito di leggere un libro di Selby Jr. e a breve attaccherò con un libro di Kant.

5) Che cosa ne pensi della “rivoluzione” in atto nel mondo dell’Editoria e che rapporto hai con la tecnologia? 
Ho un buon rapporto con la tecnologia, sono stata un grafico per molti anni, ma non sono così aggiornata e in genere quello che non mi sembra utile non mi interessa. Insomma, non sono una patita di high-tech. Sul futuro dell'editoria la vedo ancora con un'ottica conservatrice: al momento la rivoluzione degli e-book potrà affiancare i libri stampati, ma non penso in un sorpasso in tempi brevi.

6) Qual è il futuro del libro?
Bella domanda. Probabilmente i lettori forti rimarranno forti anche con gli e-book, ma non mi sono mai interrogata sul destino del libro stampato, e spero, forse da nostalgica, di non vederci la croce e un epitaffio sopra.

7) Hai nuovi progetti in cantiere?
Altra bella domanda! Io ho numerosi progetti, ma il mondo editoriale non segue il mio cantiere, per cui ora non saprei dirti cosa uscirà e quando. Sono una scrittrice che vive alla giornata, in un certo senso. Mi riservo però di scrivere sempre e comunque, indipendentemente da una felice risoluzione editoriale.


Produzione, Ithaca©

In copertina: ritratto di Eva Clesis
All'interno: free copy da internet, altri ritratti di Eva Clesis

5 commenti:

  1. Molto interessante quest'intervista a Eva Clesis - in questi giorni in libreria con l'atteso E intanto Vasco Rossi non sbaglia un disco per Newton Compton - in cui l'Autrice in modo colto e maturo racconta con passione il suo modo di essere scrittrice e dà importanti indicazioni sulla sua tecnica di scrittura.

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  2. Vedo freschezza, umile saggezza e curiosità nelle parole della Clesis. Un buon viatico per spingermi a leggere i suoi libri.

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  3. Sono pienamente d'accordo, Ireneo. Inoltre, torno a sottolineare che l'intervista è interessante perchè la Clesis dà indicazioni davvero rilevanti sulla sua tecnica di scrittura. Questo è un dato importante sia in relazione alla sua scrittura sia perché è molto raro che un Autore si dichiari con tanta consapevolezza!

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